Io sono. Studi, pratiche e terapia della coscienza by Giuseppe Genna

Io sono. Studi, pratiche e terapia della coscienza by Giuseppe Genna

autore:Giuseppe Genna [Genna, Giuseppe]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788842820390
editore: Il Saggiatore
pubblicato: 2015-03-25T23:00:00+00:00


Io sono

Tutto ciò che è stato qui finora discusso come «discorso metafisico» è un tentativo di indicare, per analogia, tre stati che sono vissuti effettivamente dal fenomeno umano.

Lo stato egoico, che è la mente individuata, si identifica con le proprie proiezioni, da cui è velata. Tale stato si può esprimere in questo modo, per via analogica e cioè testuale (questo stato emblematizzato dal testo è precisamente lo stato testuale):

io sono questo

Quando la mente umana riesce a disidentificarsi dai contenuti sensibili e psicologici, essa sperimenta lo stato:

io sono

È qui, in questo movimento di disidentificazione e discriminazione e sentimento di essere qualificato nello stato di veglia, che si dà la cura che viene sintetizzata in questo libro.

Lo stato che interviene quale principio, medium ed esito relativo della cura e del vuoto che qui sono invocati quali processo terapeutico, si appoggia sullo stato incondizionato e sattvico che è causale rispetto a «io sono»: universale e indifferenziato in senso principiale, indica l’appartenenza alla manifestazione dello stato d’essere, il quale non è assoluto, ma relativo, e rimanda all’unità principiale di tutta la manifestazione. C’è assenza di un riferimento al «me» che esteriorizza, moltiplica ed eterogeneizza i molteplici. Può testualmente essere simbolizzato così:

sono

L’unità principiale, da cui scaturisce lo stato di essere, indifferenziata e pura coscienza del sentimento d’esserci, crea e risolve lo spazio della manifestazione, e può essere simbolizzata così, con questo vuoto testuale:

Questo non esserci del simbolo è l’analogia del crollo di ogni analogia, di ogni qualificazione, di ogni differenziazione. Non è un non-essere. È metafisicamente più che il non-essere e l’essere. È ontologicamente maggiore del manifesto e dell’immanifesto. Non è vuoto e non è pieno.

È lo zero metafisico, che sostanzia qualunque cura, effettivamente, concretamente, nell’attualità sempre sperimentabile dalla mente umana: qui e ora.



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